Digitalizzazione musicale: progresso o atrofizzazione creativa?
Negli ultimi 5 anni si sta assistendo alla creazione di una grandissima mole di materiale musicale. Su youtube anche il piu` grande appassionato di un determinato genere trovera` in pochi minuti un altissimo numero di band sconosciute ma dal buon livello qualitativo.
La risposta a questo fenomeno e` chiara a tutti. Con le attuali tecnologie disponibili unite a della creativita`, in certi casi anche solo modesta, e` ora possibile produrre musica con dei risultati incredibili .
Incidere un disco fa oggi rima con Home recording e la maggior parte delle band, famose e non, non possono piu` fare a meno di tastiere con effetti, loop o della miriade di software musicali presenti sul mercato. Chitarra, basso, voce e amplificatore sembrano non essere piu sufficienti dunque.
Tutto questo potrebbe condurre a delle domande, specialmente da parte di coloro che , un ventennio fa, lavoravano i suoni a caro prezzo negli studi di registrazione; quanto talento serve per creare un prodotto musicale? Che emozioni provocano i battiti della batteria coordinati e corretti da un programma o una chitarra prodotta dall` effetto di una tastiera?
Sono perplessita` forse un po miopi e che dovrebbero accettare invece gli inarrestabili progressi della tecnologia e magari la nascita di nuove frontiere musicali.
Il lato positivo di tutto questo e` che, con tanta produzione a disposizione, sono numerosi anche i concerti e la sperimentazione di nuovi generi.
Bastano pochi click per venirne a conoscenza ed altrettanto facile e` anche l`acquisto on-line dei rispettivi biglietti concerti tramite siti come Viagogo .